SAI COME FARE UNA DIETA ANTI-CANCRO?
E’ scientificamente provato che una diagnosi preventiva ed un corretto stile di vita possono essere determinanti nel limitare i casi di insorgenza e mortalità dovuti a tumori. Un’alimentazione scorretta è soltanto uno dei tanti fattori di rischio implicati nello sviluppo di patologie tumorali. Per nostra fortuna è anche uno dei fattori di rischio facilmente modificabili perchè correlato unicamente allo stile di vita della persona. Studi dimostrano come il 30-50 % dei tumori possano essere evitati grazie ad una corretta alimentazione, percentuale che sale fino ad un 70% per i tumori che interessano il tratto gastro-intestinale, come esofago, stomaco e colon. Stando alle attuali ricerche in ambito oncologico, i tumori maggiormente correlati all’alimentazione risultano essere:
• pancreas;
• fegato;
• stomaco;
• colon;
• mammella;
• utero;
• prostata.
ALIMENTAZIONE E TUMORI.
Ad oggi è noto come determinate categorie di alimenti abbiano un ruolo protettivo nei confronti di patologie oncologiche e come questi siano in grado di intervenire a diversi livelli nei processi di crescita tumorale:
1. alcuni impediscono l’attivazione degli agenti cancerogenici;
2. altri non permettono l’angiogenesi, ovvero la formazione di vasi sanguigni che agevolano lo sviluppo del tumore;
3. alcuni inducono l’apoptosi, ovvero la morte delle cellule cancerose;
4. altri invece proteggono dai radicali liberi;
5. alcune molecole agiscono rafforzando e stimolando il sistema immunitario.
Questi composti si trovano in molti alimenti di origine vegetale e affinchè possano avere un effetto sinergico tra di loro, devono essere combinati e consumati regolarmente. Risulta fondamentale mangiare in modo equilibrato, con una dieta varia, preferendo cibi come frutta e verdura di stagione, limitare alimenti di origine animale e ridurre al minimo il consumo di grassi di origine animale. Numerosi studi sperimentali sia in vivo che in vitro, dimostrano che alcune molecole estratte da vegetali possono contrastare lo sviluppo del cancro.
LE BRASSICACEE O CRUCIFERE. Sono una grande famiglia di piante erbacee a cui appartengono cavolini di Bruxelles, verza, cavolo, broccoli, crescione, rape e cavolfiori. Le loro proprietà antitumorali, derivano dalla presenza di sostanze chiamate glucosinolati, in grado di inibire alcune fasi della cancerogenesi e di aiutare l’organismo ad eliminare le sostanze cancerogene, riducendo la possibilità di causare mutazioni del DNA, abbassando la probabilità dello sviluppo di tumori. Ad oggi, sono noti più di 130 glucosinolati, la cui concentrazione è variabile nei vari ortaggi, ma che risulta essere maggiore in Cavolini di Bruxelles e broccoli. I glucosinolati vengono facilmente inattivati dal calore, si consiglia infatti l’utilizzo di alimenti freschi o sottoposti a cottura al vapore.
FAMIGLIA DELL’AGLIO. Gli alimenti appartenenti a questa famiglia come aglio, cipolla, porri etc., contengono una sostanza chiamata allina, che viene facilmente convertita da un enzima in allicina, dopo la rottura degli spicchi. L’allicina è un composto solforganico che caratterizza l’odore pungente tipico dell’aglio e affini e che mostra proprietà soprattutto anti-infiammatorie, antifunginee, antibiotiche, antiossidante e antitrombotiche. Recenti studi dimostrano però come questa sostanza possa avere anche la capacità di impedire la crescita di cellule tumorali e promuoverne l’apoptosi. Si consiglia l’utilizzo di aglio crudo.
CURCUMA E PEPE NERO. La curcuma è una spezia della famiglia dello zenzero proveniente dall’India, attualmente al centro dell’attenzione scientifica per le proprietà benefiche mostrate come quella di contrastare i processi infiammatori all’interno dell’organismo. Studi dimostrano come la curcumina, componente della curcuma, sia in grado di bloccare l’azione di un enzima ritenuto responsabile dello sviluppo di tumori, soprattutto a livello della testa e del collo. La curcumina risulta anche un potente antiossidante, in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi, responsabili dei processi di invecchiamento cellulare. Per aumentare la disponibilità di curcumina, è consigliabile assumere insieme curcuma e pepe nero.
LA SOIA. La soia è una pianta erbacea della famiglia delle Leguminose proveniente dalla Cina e dal Giappone. In ogni sua forma, come fagiolo, germogli, salsa, tofu, latte ecc., contiene una sostanza chiamata ginesteina con dimostrata attività oncoprotettiva, in grado di interferire soprattutto con lo sviluppo di tumori a base ormonale, come prostata e seno. La ginesteina, così come altri isoflavoni, hanno struttura molecolare simile agli ormoni sessuali e sono quindi in grado di legare i recettori ormonali, senza però scatenare una risposta ormonale significativa. IL PESCE Oltre ad avere un ottimo valore nutrizionale, il pesce risulta essere molto importante perchè ricco di acidi grassi omega-3. E’ ormai certo e noto come questi acidi grassi essenziali abbiano effetti benefici sull’organisimo. Svolgono diverse funzioni come rafforzamento delle membrane cellulari, mantenendone l’integrità, attività antinfiammatoria ed inibizione dello sviluppo di cellule tumorali. Studi dimostrano che gli omega-3 riducono l’infiammazione all’interno dell’organismo e possono contribuire a ridurre il rischio di malattie croniche come le malattie cardiocircolatorie, il cancro e l’artrite. La loro proprietà antitumorale è legata quindi all’attività antinfiammatoria. Studi dimostrano inoltre la loro importanza per il mantenimento delle funzioni cognitive, come la memoria e l’elasticità mentale. Gli omega-3 sono contenuti maggiormente in pesci azzurri e pesci grassi come salmone, sgombro e sardine. Sono inoltre contenuti in semi di lino e frutta secca.
CARNE ROSSA. La struttura chimica delle proteine di origine animale e vegetale è la stessa. Tuttavia, studi dimostrano che se consumata in eccesso, la carne rossa può nuocere la salute dell’uomo. Pericolosità che risiede nel modo in cui le proteine della carne rossa interagiscono con l’organismo. I cibi di origine animale contengono, oltre alle proteine, anche molte altre sostanze tra cui i grassi saturi e il ferro del gruppo eme. In dosi eccessive essi stimolano l’aumento di colesterolo, i livelli di insulina nel sangue e l’infiammazione del tratto intestinale, aumentando il rischio di certe patologie, tra cui i tumori, in particolare quelli del colon-retto. Diversi studi indicano infatti che il gruppo eme stimola, a livello dell’intestino, la produzione di alcune sostanze cancerogene e induce l’infiammazione delle pareti intestinali che se prolungata nel tempo per via di massiccia ingestione di carne rossa, aumenta le probabilità di sviluppare tumori al colon-retto. L’American Institute for Cancer Research e il World Cancer Resaerch Fund, infatti, hanno dichiarato che esistono ormai prove convincenti di una relazione tra eccessivo consumo di carne rossa e aumento del rischio di cancro al colon-retto. Lo studio ha inoltre confermato un’associazione positiva anche tra consumo di carni lavorate e morti per malattie cardiovascolari e per cancro al seno. Lo studio EPIC ha però anche dimostrato, di contro, che un consumo di piccole quantità di carne rossa ha effetti benefici per la salute, fornendo vitamine e proteine nobili presenti solo nelle carni. Particolare attenzione va posta per la cottura dei prodotti carnei. La griglia o la padella offrono vantaggi, come sterilizzare con le alte temperature le carni, diminuendo il pericolo di contaminazione da microrganismi, ma offrono lo svantaggio di portare alla formazione di sostanza chimiche dette ammine eterocicliche, tossiche e fortemente cancerogene. Molta attenzione va posta anche nel ridurre drasticamente il consumo di prodotti carnei conservati e insaccati. I nitriti, sostanze utilizzate nella conservazione di questi prodotti, nell’ambiente acido dello stomaco si trasformano in acido nitroso, che legandosi alle ammine da origine alle nitrosammine, sostanze altamente cancerogene. E’ noto scientificamente che il consumo di salumi, insaccati e altri prodotti a base di carne contenenti conservanti è una delle cause accertate di formazioni di cancro allo stomaco. Il consumo di carni rosse deve essere quindi limitata a massimo 500 gr alla settimana.
LATTICINI. Attualmente esistono molte ricerche volte ad indagare su possibili effetti preventivi riguardanti questa categoria di alimenti. Ad oggi sono note certezze scientifiche sulla riduzione del cancro al colon grazie alla capacità dei lattobacilli di sopprimere a livello intestinale specie batteriche in grado di convertire procangerogeni in cancerogeni. Inoltre i lattobacilli possono catturare a livello intestinale potenziali mutageni, evitandone l’assorbimento da parte dell’organismo.
ALIMENTI CONTENENTI POLIFENOLI. I polifenoli sono un’ ampia famiglia di sostanze antiossidanti naturali presenti nelle piante (antocianine, proantocianidine, leucoantocianidine, flavoni, tannini, ecc.) e possono risultare utili nella prevenzione dell’ossidazione delle lipoproteine e nelle reazioni contro i radicali liberi, eliminandoli; sono accertati inoltre effetti positivi a livello cardiovascolare, di malattie legate alla senescenza e di arresto della crescita tumorale. I polifenoli abbondano soprattutto nella frutta e verdura fresca, ma anche nel tè, nel vino, nel cacao e nei derivati. Attenzione però perchè la cottura abbatte in modo considerevole il contenuto polifenolico degli alimenti, per cui è importante consumare cibi freschi o affidarsi eventualmente alla bollitura o alla cottura al vapore, evitando le alte temperature.
• Il vino rosso: contiene un’importante sostanza, soprattutto a livello della buccia dell’uva rossa, chiamata resveratrolo, con azione contro i tumori, soprattutto quelli cutanei. Ha inoltre azione antritrombotica, antiaggregante, antinfiammatoria, vasorilassante ed antiaterogena. I Polifenoli inibiscono l’ossidazione delle LDL e l’aggregazione piastrinica, proteggendo l’organismo dalle malattie cardiovascolari.
• Il pomodoro: contiene un particolare carotenoide, chiamato licopene, responsabile del colore rosso dell’ortaggio (così come del pompelmo rosa e del cocomero). Come tutti i carotenoidi, questa sostanza ha un forte effetto antiossidante, contro l’azione dei radicali liberi. Studi dimostrano il suo spiccato effetto protettivo nei confronti del tumore alla prostata. Essendo il licopene una sostanza lipofila, il suo assorbimento è correlato alla presenza di grassi nella dieta. La cottura quindi del prodotto può aumentarne la biodisponibilità grazie alla dissociazione dei complessi proteici in cui è incorporato o per la dispersione degli aggregati cristallini di carotenoidi.
• Il Tè: soprattutto il tè verde è una fonte rilevante di una classe di polifenoli chiamati epigallocatechine, molecole con dimostrate capacità antossidanti e di protezione nei confronti di danni da radiazioni UV. Numerosi sono gli studi che ne sottolineano le proprietà antitumorali, epatoprotettori e drenanti.
• I frutti rossi: appartenenti alla famiglia dei frutti di bosco, come mirtilli, more, ribes, fragole, lamponi, maqui ecc, sono frutti ad elevato contenuto di antociani, responsabili del colore rosso e viola dei frutti stessi. Gli antociani pur non essendo indispensabili per la nutrizione umana, esercitano un documentato effetto positivo su tutto l’organismo, grazie alle loro elevatissime capacità antiossidanti, contro l’invecchiamento cellulare, contro la fragilità capillare, antinfiammatoria, antiaggregante piastrinico, diuretico, protettivo del sistema cardiovascolare. La loro azione di protezione dagli agenti cancerogeni è dovuta alla capacità di scavenger dei radicali liberi.
• Gli agrumi: oltre ad essere ottima fonte di vitamine e sali minerali, sono ricchi di fenoli e terpeni con attività protettive contro i tumori dell’apparato digestivo. Azione aumentata dalla presenza di acido ascorbico, Vit C, importante protettore del cancro allo stomaco. Attenzione però, perchè in presenza di cancro conclamato, il consumo di questi frutti deve essere ridotto drasticamente perchè contengono composti fitichimici detti poliammine, indispensabili alla proliferazione delle cellule tumorali. Le poliammine sono inoltre contenute in banane, kiwi, frutta tropicale, melanzane, peperoni e molluschi bivalvi.
• Cioccolata fondente: ottima fonte di epicatechine, polifenoli in grado di eliminare i radicali liberi, che potrebbero causare forti stress ossidativi e sviluppo di patologie legate all’invecchiamento cellulare, come il cancro.
CONTROLLARE LA GLICEMIA E L’INSULINA NEL SANGUE. Studi in vitro dimostrano che le cellule cancerose assorbono glucosio in quantità molto maggiori rispetto alle cellule normali. Ciò sta a significare che il glucosio è la fonte energetica favorita da queste cellule. Livelli plasmatici elevati di glicemia, così come di insulina, stimolano la secrezione di fattori di crescita chimati IGF, che stimolano la crescita delle cellule, aumentano il rischio di tumore. Un altro elemento fondamentale per una dieta anticancro, risulta quindi un buon crontrollo glicemico, attuabile con un consumo ridotto di zuccheri semplici e un incremento nell’utilizzo di carboidrati integrali, complessi e di fibre.
In conclusione possiamo affermare che per mantenere alto il nostro stato di salute occorre attenersi il più possibile alle linee guida nazionali ed internazionali per una sana alimentazione, che esplicano fondamentali consigli come:
• mantenere il giusto peso corporeo;
• svolgere attività fisica in maniera regolare;
• consumare almeno 5 pasti giornalieri per mantenere attivo il metabolismo;
• consumare almeno 4 porzioni tra verdura e frutta (non più di 400 gr di frutta al dì);
• consumare pesce e legumi almeno due volte alla settimana, limitando il consumo di carne rossa;
• preferire i carboidrati complessi ed integrali;
• limitare grassi animali e consumare olio extravergine di oliva;
• bere almeno due litri e mezzo di acqua al giorno;
• limitare il consumo di alcool ad un solo bicchiere di vino rosso al dì.